Via dei Velluti è una strada dell'Oltrarno nel centro storico di Firenze, che scende da piazza de' Pitti a via Maggio incontrando, a circa un terzo del suo tracciato, via Toscanella (canto ai Quattro Leoni).

Storia

La denominazione ricorda la famiglia Velluti, tra le maggiori d'Oltrarno, che in questa zona ebbe le proprie case e alla quale si deve il primo impianto di via Maggio. Per quanto il nome della famiglia sia per lo più legato a quest'ultima strada, dalla Cronaca domestica scritta tra il 1367 e il 1370 dal giurista e letterato Donato Velluti sappiamo come il primitivo nucleo del casato avesse le proprie case in queste vie interne e come "loro era il torrione ch'è nella via dal canto de' quattro Paoni", da identificarsi nel tratto dell'attuale via Toscanella tra via dello Sprone e via dei Vellutini, altra strada che, questa volta con un diminutivo, torna nuovamente a riferire dell'antica presenza della famiglia nell'area.

Per il tratto fra la piazza de' Pitti e via Toscanella è documentato anche il nome di via del Tanfura, dal nome di una famiglia.

Descrizione

La via segue il leggero declivio delle pendici della collina di Boboli, che caratterizza questa porzione di città. Lo sbocco con piazza dei Pitti è strettissimo, esclusivamente pedonale, ed è contraddistinto da un arco rampante che distanzia i due edifici affacciati sulla piazza, le case dei Fabiani al 21-22 e quella al 23. L'edilizia è caratterizzata dall'impronta popolare, con molti fondi al piano terra dove ancora oggi hanno sede alcune rinomate botteghe di artigiani che rendono nota questa parte di città.

L'angolo con via Toscanella è invece chiamato "ai Quattro Leoni", dai rilievi che decoravano due mensole, di cui resta oggi solo un mozzicone di leone sul lato sud. Dopo il canto ai quattro Leoni la via si allarga leggermente, tuttavia restando a senso unico senza possibilità di avere marciapiedi o spazio per la sosta di veicoli, esclusi motorini e biciclette.

L'angolo con via Maggio, dal lato di Palazzo Martellini, è noto come canto de' Velluti o canto della Campanella, per un ferro da cavallo che qui doveva esistere (tipo quello che si vede nel successivo isolato all'angolo con via dei Vellutini). Sull'altro lato (nord) la via costeggia palazzo Michelozzi, dove si vede una buchetta per il vino.

Come altre vie della zona di Santo Spirito, anche via dei Velluti è spesso interessata da episodi di street art.

Edifici

Tabernacoli

Sulla via si trovano due tabernacoli. Il primo subito all'angolo con piazza de' Pitti, contenente entro una nicchia centinata un busto di Madonna col Bambino in terracotta che copia un modello di Andrea Sansovino; al tempo di Guido Carocci il tabernacolo aveva una bella cornice lignea e la Madonna era uno stucco policromo che lo studioso datò al tempo in cui i Mazzei acquistarono il plazzo dai Guicciardini a metà del Cinquecento. Fu studiata dal Chiappelli e da Adolfo Venturi, che ne individuò il prototipo nella collezione bolognese Acquaderni, ma anche poi da Luciano Bellosi, che la fece esporre nella mostra donatelliana del 1986 al Forte Belvedere con attribuzione a Nanni di Bartolo e datazione alla prima metà del XV secolo. In ogni caso quella che si vede oggi è una copia, e sparita è anche la cornice, riprodotta tuttavia nel censimento di Guarnieri del 1987.

Un secondo tabernacolo si trova al 17, composto da una mostra in pietra che forma una rientranza centinata contenente, dietro una grata, un tondo in ceramica smaltata policroma con la Madonna e san Giovannino in adorazione del Bambino, di fattura recente. In alto di trova un trigramma di Cristo entro un tondo raggiato e in basso uno stemma familiare non identificato.

Note

Bibliografia

  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, Tipografia Barbèra, 1913, p. 142, n. 1002;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo della città e del Comune di Firenze, Firenze, 1929, p. 119, n. 1083;
  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, IV, 1978, p. 246;
  • Roberto Ciabani, I Canti: Storia di Firenze attraverso i suoi angoli, Firenze, Cantini, 1984, pp. 28-29;
  • Comune di Firenze, Stradario storico e amministrativo del Comune di Firenze, terza edizione interamente rinnovata a cura di Piero Fiorelli e Maria Venturi, III voll., Firenze, Edizioni Polistampa, 2004, p. 476.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • Claudio Paolini, schede nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).

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Jan Brueghel I detto dei Velluti (1568 Bruxelles 1625 Anversa) e